
Roberto Dell’Era, in arte DELLERA
Roberto Dell’Era, autore cantante e polistrumentista, è un grande amico che segue il festival dalla sua nascita e siamo quindi particolarmente contenti di annunciare la sua partecipazione a questa edizione di A Night Like This Festival, dove si esibirà accompagnato da Rodrigo D’Erasmo.
Inglese d’adozione, Dell’Era respira per oltre 10 anni la scena musicale inglese ed internazionale ; tornato in Italia nel 2006 viene chiamato a far parte come bassista degli Afterhours con i quali realizza tre tour americani e ha già contribuito alla composizione dei due dischi “I Milanesi ammazzano il Sabato” ( con il quale vince al Festival di Sanremo il premio della critica ) e “Padania”.
Divenuto presto una presenza costante della vita notturna milanese, si muove all’interno della scena musicale italiana instaurando collaborazioni con artisti tra i quali Dente, Il Genio e Calibro 35, e nell’ottobre del 2011 pubblica l’album solista “Colonna Sonora Originale” ricevendo un successo di critica al di la di ogni aspettativa. “Il motivo di Sima”, primo singolo dell’album entra in programmazione sulle principali radio italiane posizionandosi per oltre tre mesi nella Top Ten della Indie Musik Like salendo fino al 3° posto.
Nel mese di settembre 2012 “Colonna Sonora Originale “ viene votato dalla giuria del Premio Tenco come finalista per la migliore opera prima dell’anno.
Recensioni
“È bastato togliere un apostrofo al cognome per dare a Roberto Dell’Era un originale nome d’arte. Il bassista degli Afterhours arriva così, dopo un’esperienza ultradecennale consumata tra l’Italia e l’Inghilterra a dare alle stampe il suo primo disco solista, dal titolo “Colonna Sonora Originale”.
Prodotto dallo stesso Dellera con l’ormai immancabile aiuto di Tommaso Colliva dei Calibro 35, il disco raccoglie undici canzoni semplici, impregnate di pop e rock e di un suono decisamente anni 60, frizzante, ben arrangiato e mai invasivo. Il fantasma di Agnelli e dei suoi Afterhours c’è, è inutile negarlo. Magari meno di quanto ci si poteva aspettare, ma c’è, soprattutto nei testi, forse persino troppo “ridotti”, che osano poco e poco sfruttano le potenzialità del dizionario.
Diversi sono comunque i momenti riusciti a pieno: dal primo, travolgente singolo “Il Motivo di Sima” alla ballata ninna nanna di “Ami lei o ami me”, canzonetta in stile sixties attualizzata e consapevole. Godibili anche l’andazzo spezzato di “Per niente al mondo” e il cantautorato psichedelico di “Oceano Pacifico Blue”, tra echi dei Radiohead e degli ultimi Verdena, mentre penso che in fondo il disco suona davvero bene. A peccare sono i testi, ma questo l’ho già detto.
Il disco si spezza in due con “Fine Bobina (La Memoria)”, tre minuti di strumentale che valgono davvero un viaggio nella memoria. Il vento d’oltremanica torna ne “Il Tema di Tim e Tom”, e va oltre il cantato in inglese. È l’aria che si respira che è malinconica, uggiosa, autunnale. Ascoltatevi la coppia “Le parole” – “Io e Te” sul finale e capirete di cosa sto parlando.
Chiude la Beatlesiana “Giorno dopo giorno”, con il sapore agrodolce che scende fino giù in gola. E tutto finisce così. Vi siete persi le date italiane di Paul McCartney? Andate a sentire Dellera. Vi costerà anche meno.
Un progetto cinematografico, nato come ideale colonna sonora per un film immaginario. Io il film non l’ho visto. Però ho ascoltato un buon disco, non eccellente ma di buon auspicio per il futuro.” Osservatori Esterni
“È passato qualche mese dalla pubblicazione dell’esordio ufficiale solista di Roberto Dell’Era: oggi possiamo parlarne a mente fredda, lavandoci di dosso qualsiasi tipo di influenza derivante dalla sua militanza negli Afterhours, nei quali entrò prima dell’inizio dei lavori che condussero alla realizzazione de “I milanesi ammazzano il sabato“.
Tutti sanno quanto Manuel Agnelli sia grande accentratore, eppure Roberto cantò due pezzi in quel disco (“Tutti gli uomini del presidente” e “Due di noi”, che uscì nella reissue dell’album), portando in dote quella componente vagamente glam (evidente soprattutto nei live act) che al gruppo un po’ mancava. Dell’Era ha stoffa da vendere, e in “Colonna sonora originale” dimostra di saper cantare molto bene (sia in italiano che in inglese), di essere un buonissimo chitarrista, ma soprattutto di poter scrivere gran belle canzoni.
In questi solchi non cerca mai il colpo ad effetto o la trovata iperbolica, come magari potrebbe accadere in un disco degli Afterhours: qui lavora in maniera artigianale, talvolta operando per sottrazione e lasciando soltanto l’indispensabile, altre volte per accumulo progressivo, disegnando scenari di grande intensità emotiva.
(…)
Chi ha avuto occasione di apprezzare la band (Dellera, senza apostrofo) live in questi mesi avrà potuto constatare di persona la bontà della proposta e la capacità di Roberto nel tenere la scena: un performer consumato, a tratti crooner, a tratti rockstar vera, con ricercate riproposizioni di pezzi altrui (Manic Street Preachers, Sparklehorse) che evidenziano un amore sconfinato anche per i suoni degli anni 90.
Citazione a parte per il libretto interno, molto curato e denso di note scritte personalmente da Dell’Era, attraverso le quali racconta la genesi di alcune canzoni, le ispirazioni e la propria estetica musicale.
“Colonna sonora originale” è un album che non invecchierà col passare degli anni, perché non intende inseguire le mode, bensì plasmare nel nuovo millennio i suoni che ci hanno condotti fin qua: il blues, il folk, la psichedelia, il rock, le giuste dosi di groove, la miglior scuola cantautorale tanto italiana quanto di lingua anglosassone.” Ondarock