(it) Considerati dalla stampa specializzata come una delle band più interessanti del panorama indipendente italiano, tornano ora i Drink To Me con un nuovo e attesissimo lavoro, a distanza di due anni da “Brazil”. Nel loro “S”, i Drink To Me (ora tornati ad essere un quartetto) dimostrano una volta in più di non essere per nulla appagati, proseguendo incessanti nel loro percorso stilistico in continua evoluzione, fatto di incroci di batterie, synth e bassi pulsanti.
Musica per orecchie esigenti e instancabili, che non si accontentano soltanto di suoni accattivanti, ma cercano un’idea, una sensibilità, uno stile. Il risultato sono dieci tracce eclettiche, fresche e internazionali.
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(en) Active since 2002 Drink To Me have released 4 DIY EPs, 3 albums and a 7”.
Their official debut album (Don’t Panic, Go Organic – 2008, Midfinger Records) was recorded in London and mixed by Andy Savours (Blonde Redhead, Yeah Yeah Yeahs, The Killers, The Horrors).
The second one, Brazil, was released in 2010, following their signing to one of Italy’s premier independent labels, UNHIP Records. Alessio Natalizia (Banjo or Freakout, Walls, Disco Drive) produced most of the tracks on the album, and also co-wrote a couple of them.
The last one, titled “S”, is their masterpiece. During the last years the band changed its sound, putting the rock matrix in the background, and letting the electronic side take over with kraut-minimalist repetition and rhythm sections tasting Brazil and West Africa. “S” contains an original mixture of tribalism, black music, psychedelia and a honest pop attitude. They dropped guitars and built harmonic walls of samples and synthesizers. Deep low frequenciens and interlocking beat patterns sorround a freely developing singing.
They’ve since toured all over Italy, playing about 200 shows (and celebrating their 100th concert as support for Editors in Turin). Their shows are powerful, irresistible and spontaneous: a punch in your stomach to make you smile!
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Website: http://www.drinktome.net/
Reviews
“Una storia fatta di passi lunghi e decisivi, quella dei torinesi Drink To Me. Nel 2010 lodavamo la pregevole mistura di Liars, afrobeat, kraut, psichedelia di un Brazil che rispetto a un esordio più interlocutorio guadagnava punti e ora il suo successore ci spinge ad avventurarci ancora più lontano. E il bagaglio non è dei più leggeri, visto e considerato che S riprende in parte le istanze del precedente lavoro (soprattutto gli onirismi à la Animal Collective) svestendole degli accorgimenti più tribal-post punk per fare posto ai sintetizzatori.
Operazione a rischio banalizzazione se ci pensate, visti i tempi dominati da un’estetica korgiana ormai onnipresente e quasi mai sfruttata a dovere. E invece il combo arriva a una definizione di un suono avvincente, tarato al millesimo, multisfaccettato ma coerente, a sancire così un’identità perfettamente in linea con il contemporaneo: la ridondanza di M.I.A sul clapping dell’iniziale Henry Miller, gli Of Montreal/Field Music di una Picture Of The Sun ideale singolo, il Sufjan Stevens psichedelico di The Elevator, l’electro dei nostrani Aucan in Dig A Hole With A Needle.
A tutto questo si aggiunga un’attitudine pop da grande band, in generale più esposta rispetto agli esordi, ma anche capace di farsi scoprire con la dovuta calma in un disco che nei suoni è un sbronza colossale e da quelli chiede di partire. Armonie vocali e linee melodiche pompate da una produzione dispersa in un caleidoscopio di timbri e colori: eppure svestitelo, questo S, e vi accorgerete che tutto funziona anche senza bisogno di additivi. E non è questo, forse, il miglior complimento che si possa fare alla terza fatica dei Drink To Me?” Sentireascoltare