Tutti Sotto un Tetto

Tutti Sotto un Tetto

A Night Like This Festival si unisce a “Tutti Sotto un Tetto”, il Canto di Natale della scena Indipendente a Milano, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza all’associazione MIA (Milano In Azione).

I gruppi della scena indipendente, la nostra Milano, la sensibilizzazione del territorio verso un tema vivo e troppo poco ascoltato come quello dei senzatetto.
Sono gli argomenti che ci interessano, gli stessi che ci hanno ispirati a costituire la nostra Associazione.

Per questo siamo felici di sostenere l’iniziativa promossa dal collettivo “Mio cugino Roberto”. Ci troverete il 19 dicembre presso MACAO in compagnia di:
L’Officina della Camomilla, Kafka on the Shore, Nicolò Carnesi, Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale), The Van Houtens, Brace, Radiodays, Adele e il Mare, All Tomorrow’s Party, Lumi (Handpan Duo) e il dj set conclusivo di John Russo  di No Problems e Filo e Pernazza dei “Magellano”.

Siamo fieri di invitarvi al primo concerto Indipendente di Natale a Milano

- Facebook https://www.facebook.com/events/639651639419795

Ci siamo!

Sabato è il giorno, sabato è la notte, di A Night Like This Festival.
A Chiaverano fervono i preparativi: sta prendendo una forma fisica il lavoro di tutto un anno, a cominciare dal palco delle colline che vedete in foto!

Mentre tutto questo accade, qualcosa va secondo i piani, qualcosa va aggiustato all’ultimo momento, e molte domande ci vengono poste: qui alcuni chiarimenti e un riassunto delle ultime novità

– L’ingresso al festival ha un costo di 10 euro, l’acquisto del biglietto è possibile anche il giorno stesso, per tutta la durata dell’evento, presso la biglietteria appositamente allestita. NON è obbligatorio l’acquisto in prevendita e c’è posto per tutti! Il biglietto per l’ingresso al campeggio ha un costo di 5 euro, è disponibile anche all’ingresso del camping stesso, i posti sono limitati ma ancora disponibili! Vi sono due ampi parcheggi adiacenti alla location del festival, al costo di 2 euro a macchina.

- Le porte apriranno alle 15:30 su Piazza Ombre / Corso Carlo Zuffo. I concerti inizieranno alle 17, per concludersi con il DjSet di KICKS UP fino alle 3 di notte! L’orario delle esibizioni dei singoli gruppi è stato già stabilito, ma sarà disponibile solamente il giorno dell’evento all’interno della location. Gli orari di esibizione sul palco dell’Esploratore e del Quieto Vivere potranno corrispondere e i gruppi suonare in contemporanea, mentre non avverrà alcuna sovrapposizione durante i live sul palco delle Colline.

- Saranno affisse indicazioni stradali ad Ivrea, Chiaverano e dintorni per il raggiungimento dell’area del festival. Consigliamo comunque di utilizzare il treno: raggiungere la stazione di Ivrea dove sarà attivo un servizio navetta per tutta la giornata e al ritorno la mattina successiva con partenza dal campeggio! Vedi anche http://anightlikethisfestival.com/come-arrivare/

- Esiste un evento ufficiale su facebook

- i Piatcions non saranno purtroppo presenti ad A Night Like This Festival

21 Luglio 2012

L’associazione culturale A Night Like This annuncia la prima edizione di A Night Like This Festival, il 21 Luglio 2012, a partire dalle 15:30 nella poetica cornice naturale di Chiaverano, sulle sponde del Lago Sirio, alle porte di Ivrea (Torino). Un appuntamento inedito e tutto da scoprire: 20 band, 12 ore di concerti su 3 palchi, visuals, area expo per etichette indipendenti, organizzatori di eventi, prodotti handmade e degustazioni a Km zero. Un viaggio ipnotico e coinvolgente in una location immersa in un panorama da sogno, un’esperienza poli-sensoriale da vivere inaspettatamente a due passi da grandi città come Torino e Milano.

La line up prevede, in esclusiva estiva per A Night Like This Festival dall’Inghilterra, la cult band fondata da Stephen Lawrie  The Telescopes, motivo d’ispirazione per numerosissimi gruppi shoegaze degli ultimi vent’anni e il fascinoso duo dream pop londinese Summer Camp che seduce per magnetismo, spensieratezza lo-fi e atmosfere romantiche dai colori seppiati.

Ad aggiungersi a queste vere e proprie chicche straniere, una selezione di gruppi della scena indipendente italiana: Aucan, Be Forest, Drink To Me, Edipo, L’Orso, Foxhound, Girless and the Orphan, Pocket Chestnut, L’Officina della Camomilla, Lumen, Thee Piatcions, The Remington, Starcontrol, Shiva Racket, Lavinia, Croco, Le Fric d’Afrique, Somuch Akiss.

Spazio dunque sia a nomi già noti al pubblico, sia a giovani realtà emergenti.

La variegata e coraggiosa proposta artistica di A Night Like This Festival prenderà forma fuori dai più consueti circuiti musicali cittadini. Strutture convenzionate, servizi navetta che collegheranno la vicina stazione di Ivrea all’area concerti e la possibilità di pernottare nel campeggio comunale allestito sulle sponde del Lago Sirio, regaleranno al pubblico la possibilità di trascorrere un weekend estivo di puro relax sulle spiagge del Lago, nelle cui acque è possibile nuotare circondati da un paesaggio unico, lontani dal rumore del traffico cittadino.

Ufficio Stampa A NIGHT LIKE THIS FESTIVAL: Gruppo Editoriale Enotria (rif. Angela De Simone, cell. 328 7470416 – angela.desimone@enotriaeditoriale.com)

AUCAN

AUCAN

Aucan

(it)  Unendo i principi del rock sperimentale, della dubstep e dell’elettronica in generale, gli Aucan hanno creato uno stile, un’energia ed un’esperienza live unici. Dal 2009 attraversano l’Europa dove hanno suonato più di 300 show, aprendo per Placebo, Tricky, Matmos, Antipop Consortium, Andrew Hung (Fuck Buttons), Steve Aoki, Dinosaur Jr, Crookers, PVT (warp), Sole and The Skyrider band, Ramadanman, Black Heart Procession, Lars Hornveth, DJ Food,  Architecture in Helsinki e altri. In Italia si affermano come fenomeno underground pubblicando “Black Rainbow” su Tempesta. l’Inghilterra di Massive Attack, Portishead e delle nuove produzioni dubstep (Starkey,Italtek) come territorio di riferimento. In Heartless troviamo la matrice AUCAN nella sua forma più unica: mood malinconico, batteria micidiale, synth eterei e voce processata a disegnare le melodie. Nei pezzi più aggressivi il cantato farà uso anche di stili derivati dal rap e dall’hardcore (SPL che ricorda i Beastie boys, Away!), sommandosi all’energia dei bassi per un risultato da esplosione dell’impianto. (…) In chiusura la monolitica title track  Black Rainbow riassume con poche parole il concept del disco: “In sky where no star is shining / There’s a light where nobody stands”:  un arcobaleno oscuro, quello della copertina,  che è la luce sprigionata dalla morsa delle tenebre.

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(en) Starting out as a young math rock trio, Aucan quickly built themselves from the ground up. They fused their philosophical and music conservatory backgrounds with elements of electronic and experimental rock, forming a sound both technical and visceral. But it was with the material from their 2010 DNA EP and subsequent Black Rainbow album, that both the media and global music community began to take note. Their music began incorporating elements of dubstep and downtempo, yet didn’t fall into clearly defined categories. With their amalgam of electronic basses, live drums and sweeping harmonized synth lines, they throttled audiences of thousands, opening for Placebo, Tricky, Steve Aoki, Matmos and Antipop Consortium among others in the 300 plus concerts they have performed since 2009. Recently Aucan has collaborated with a wide array artists for their new release Black Rainbow Remixes including MC Dälek, Scorn, Shigeto, Robot Koch, Spex MC and Niveau Zero. They have also started their own label, #Aucanize, to handle the digital distribution of this record as well as material from like-minded artists. – Website: http://aucanize.com/ – Facebook: http://www.facebook.com/AUCANOFFICIAL

Reviews

“È una vera e propria enciclopedia delle elettroniche degli ultimi 20 anni, il sophomore del trio bresciano formato da Dario Dassenno (batteria), Francesco D’Abbraccio (chitarra, synth, effetti) e Giovanni Ferliga (synth, voce, chitarra e sampler). Black Rainbow non somma soltanto ciò che è rintracciabile nelle influenze musicali del progetto, ma rielabora, fonde e confonde suggestioni, atmosfere e slanci in un magma personale. Portishead, witch-house, Autechre, nu-rave, hauntology, Warp, industrial, Planet Mu, dubstep si sfiorano, si toccano e copulano in un percorso che risulta alla fine riconoscibilmente personale. Proprio come nell’immagine di copertina: una esplosione di colori diversi che si fa paradigma del prisma sonoro tendente al nero racchiuso in Black Rainbow (…) un disco oscuro e screziato, potente e denso, perfettamente equilibrato (…) in grado di rivoltare l’elettro(ck) di questi anni dal di dentro e lanciare una sonda verso il domani.” Sentireascoltare

Ci si perde nel descrivere il suono degli Aucan. C’è una strana coesistenza tra parti aggressive e altre più morbide. Ad esempio i synth: sono rotondi, con quel tocco elegante alla Rudi Zygadlo, nel frattempo la batteria (il batterista Dario Dassenno è un metronomo) avanza decisa senza lasciarsi scappare un colpo. Non è il grime che si ripulisce per accompagnarsi all’R’n’B (ad esempio: Tinie Tempah con Kelly Rowland, Katy B o James Blake, ed è un peccato che tra le tante di “Black Rainbow” non ci sia anche quest’anima) ma non è nemmeno il dubstep grasso-che-cola invecchiato troppo in fretta. E’ un cortocircuito diverso: la musica implode violenta in un contenitore a tenuta stagna. Caos controllato, insomma. Agli Aucan piaccciono gli anni duemila, Aphex Twin (“Embarque”, “Red Minoga”), il math rock, il post rock e le canzoni con i grandi cori. Il tutto mescolato. Con il giallo, il rosso e il blu si ottiene il nero? Gli Aucan fissano i colori prima che si annullino tra di loro, sono bravi a cogliere i contrasti cromatici. Mi pare che la copertina sia esplicativa. Altri esempi: “Blurred”, con la voce di Angela Kinczly, parte con suggestioni alla Portishead ma a scavare tra i campioni si trovano distorsioni che tremano come le pozzanghere quando passano i tram, rumori lignei e loop liquidi. “Red Minoga (short edit)” è un altro pezzone: otto battute di dub e poi dritta, tanti blip, piccole partiture IDM, una grande apertura di piano, voci, chitarre, crescendi in reverse, pause improvvise e di nuovo melodie. E anche quando toccano punti davvero cattivi e ignoranti che manco Chase & Status (“Away!”), noti che il sole sta proiettando un’ombra diversa rispetto ai contorni su cui hai meditato per tutti e cinque i minuti, e lì scopri il risvolto psichedelico della canzone. “Black Rainbow” termina con un coro malinconico e distorsioni libere, forse hanno un lato emotivo ancora da affrontare, magari ci penseranno nel prossimo disco. Impressiona come solo dieci mesi fa queste sonorità fossero appena accennate in un piccolo Ep, ora siamo davanti ad un monolite. Alcuni spunti possono essere considerati datati, in più la musica degli Aucan muove la testa ma difficilmente ti porta a ballare, e forse i tre vivono in sala prove senza sapere cosa accade fuori; ma se tra cinque anni rileggerete questa recensione probabilmente ci aggiungerete un per fortuna. Sono un gruppo formidabile, qualsiasi evoluzione arriverà in futuro non farà altro che aggiungere tasselli ad un suono soltanto loro e di nessun altro. Affascinanti su disco, micidiali dal vivo. L’Italia ha trovato i suoi nuovi Zu.” ROCKIT