Love The Unicorn

love the unicorn

CHI SONO?
Cinque ragazzi romani con il chill nel sangue.

COSA SUONANO?
Il loro genere è l’Indie Pop classico: quello che ascolti prima di andarti a fare un tuffo in mare.

PERCHÉ VENIRE AD ASCOLTARLI?
Perché i loro pezzi ti ricorderanno le tue estati di gioventù fatte di amore, benessere e sport.

#anltascolta

VUOI SAPERNE DI PIÙ?
Love the Unicorn è un progetto nato a Saragozza dall’incontro tra Emiliano e Riccardo, in seguito chitarristi della band, davanti ad un piatto di tapas.
È a Roma che lentamente prende forma grazie al coinvolgimento di Marco, fratello minore di Emilano e voce e synth della band. Dopo l’arrivo di Francesco alla batteria e Raffaele al basso la band decide di fare tutto da se, registrando e producendo il proprio EP d’esordio Back To ’98, che darà modo alla formazione romana di farsi apprezzare grazie ad ottime risposte di pubblico e critica.
Il vero salto però è nel 2013, anno in cui i Love the Unicorn pubblicano Sports, uscito sotto il collettivo bolognese We Were Never Being Boring (Be Forest, Brothers in Law, A Classic Education) per l’Italia e sotto Dufflecoat Records (Alpaca Sports, Acid House Kings) per il Regno Unito, e il cui primo singolo, Toulouse, è stato premieranno su Rolling Stone. Il disco, fatto di chitarre minimali e synth eleganti, rappresenta al meglio la dimensione della band che racconta il proprio periodo di gioventù fatto di amore, benessere e sport. All’uscita è seguito un tour che ha portato la band in tutta Italia, e spesso dividendo il palco con band come SPLASHH, Summer Camp, Holograms e We Have Band. Il 16 Luglio la band ha registrato una live session per il sito britannico the405 che ha così definito il loro sound:
“Think early Phoenix and Nocturne-era Wild Nothing, then mix that up with some Washed Out-y breezes, and the xylophone-styled synth-work of Metronomy. It doesn’t matter which riviera you’re currently chilling on, these guys will definitely make everything better.”
L’ultima release dei LtU risale allo scorso Dicembre, quando Wired ha pubblicato “SPORTS“, un music-film realizzato con l’aiuto del film-maker bolognese Pietro Borzì (His Clancyness, Sin/Cos). Da Gennaio la band ha iniziato i lavori sul suo prossimo disco.

21 Luglio 2012

L’associazione culturale A Night Like This annuncia la prima edizione di A Night Like This Festival, il 21 Luglio 2012, a partire dalle 15:30 nella poetica cornice naturale di Chiaverano, sulle sponde del Lago Sirio, alle porte di Ivrea (Torino). Un appuntamento inedito e tutto da scoprire: 20 band, 12 ore di concerti su 3 palchi, visuals, area expo per etichette indipendenti, organizzatori di eventi, prodotti handmade e degustazioni a Km zero. Un viaggio ipnotico e coinvolgente in una location immersa in un panorama da sogno, un’esperienza poli-sensoriale da vivere inaspettatamente a due passi da grandi città come Torino e Milano.

La line up prevede, in esclusiva estiva per A Night Like This Festival dall’Inghilterra, la cult band fondata da Stephen Lawrie  The Telescopes, motivo d’ispirazione per numerosissimi gruppi shoegaze degli ultimi vent’anni e il fascinoso duo dream pop londinese Summer Camp che seduce per magnetismo, spensieratezza lo-fi e atmosfere romantiche dai colori seppiati.

Ad aggiungersi a queste vere e proprie chicche straniere, una selezione di gruppi della scena indipendente italiana: Aucan, Be Forest, Drink To Me, Edipo, L’Orso, Foxhound, Girless and the Orphan, Pocket Chestnut, L’Officina della Camomilla, Lumen, Thee Piatcions, The Remington, Starcontrol, Shiva Racket, Lavinia, Croco, Le Fric d’Afrique, Somuch Akiss.

Spazio dunque sia a nomi già noti al pubblico, sia a giovani realtà emergenti.

La variegata e coraggiosa proposta artistica di A Night Like This Festival prenderà forma fuori dai più consueti circuiti musicali cittadini. Strutture convenzionate, servizi navetta che collegheranno la vicina stazione di Ivrea all’area concerti e la possibilità di pernottare nel campeggio comunale allestito sulle sponde del Lago Sirio, regaleranno al pubblico la possibilità di trascorrere un weekend estivo di puro relax sulle spiagge del Lago, nelle cui acque è possibile nuotare circondati da un paesaggio unico, lontani dal rumore del traffico cittadino.

Ufficio Stampa A NIGHT LIKE THIS FESTIVAL: Gruppo Editoriale Enotria (rif. Angela De Simone, cell. 328 7470416 – angela.desimone@enotriaeditoriale.com)

SUMMER CAMP

Summer Camp

I Summer Camp sono Elizabeth Sankey e Jeremy Warmsley. Iniziano quasi per caso, in un week end di pioggia, registrando una cover dei Flamingo “I’ve only got eyes for you” e caricandola su una pagina Myspace riservata. La reazione è istantanea e i bloggers si mettono in contatto con il duo nel giro di mezz’ora dall’upload. Il blog hipster americano Gorilla Vs Bear è il primo a postare la cover dando il via ad una reazione a catena di eccitazione e hype su di loro. Quando caricano il loro primo brano originale il Guardian è svelto ad annunciarne l’imminente successo, e non si sbaglia. Il duo londinese crea quel tipo di dream pop magnetico e dai colori seppiati che sembra destinato a diventare la perfetta colonna sonora di primi baci e cotte adolescenziali, romantico e struggente; la malinconica “Ghost Train” ad esempio non suona lontana dai “girl groups” degli anni 60, impacchettata però con un suono lo-fi ed una spolverata di puro zucchero pop. Il pezzo non sfugge alle orecchie attente dell’etichetta hip Moshi Moshi ( responsabile del lancio di carriere di artisti come Kate Nash, Hot Chip e Friendly Fires) che lo pubblica nel marzo 2010 con grande successo di critica: finisce in cima alla programmazione di BBC6 music e nella lista dei migliori 50 brani dell’anno di NME e i Summer Camp diventano uno dei progetti più eccitanti e promettenti dell’anno. L’autunno dello stesso anno esce un Ep, dopo aver spopolato in una lunga serie di festival in UK. A marzo 2011 soddisfano la richiesta di live dagli Stati Uniti con la partecipazione all’SXSW e ad ottobre pubblicano il primo album Welcome To Condale.

– Website: http://wearesummercamp.com/

Reviews

” (…) Condale è una cittadina che vive negli anni 80 praticamente, tanto patinata da fare il verso a Beverly Hills ed amare i Frankie Goes To Hollywood ed i due Summer Camp, Jeremy ed Elizabeth, cantano un pop che come nella più recente tradizione pesca a piene mani dagli anni 80’ con tastiere, synth e qualche leggerissimo accenno al rock, creando un lavoro che si attacca addosso esattamente come la brillantina per i capelli. Cosa c’è di tanto sorprendente in questo esordio che non abbiamo già sentito altrove? La semplicità di brani che sono scritti attorno a due/tre idee, riviste e rielaborate in modo sempre diverso (…) Un disco dove c’è appunto una base chiara e facilmente identificabile che tira le fila di diverse idee che convivono in modo assolutamente riuscito e dove è quasi scontato che a chiudere sia una traccia chiamata 1988, che è il sunto dello stille dei due, synth-pop puro e dancereccio e contagioso.”  Sentireascoltare “Se il referenzialismo (vocabolo che fa spavento solo a pronunciarlo, in tutta la vasta gamma di suoi possibili prefissi) rappresenta per voi il male supremo dell’odierna musica per teenager, “Welcome To Condale” avrà tutti i crismi del delitto in flagrante, a carte più che scoperte (…) : un ammiccamento smaliziato, nonché strategico, a quei magnifici anni Ottanta che nessuno dei due giovinetti in questione ha visto con i propri occhi, se non di sfuggita. (…) leccornie canterine come “I Want You”, “Nobody Knows You” o “Down” (perfetta), per tacere poi di “Last American Virgin”, tutte bollicine Stock, Aitken & Waterman e languide tentazioni Abc In definitiva, nulla di particolarmente clamoroso, ma il giocattolo funziona per bene. Ha una sua facilità di applicazione e seduce orecchie volubili che abbiano la voglia di lasciarsi un po’ abbindolare, con benevolenza (che ogni tanto si può e si deve anche). Per il resto, sintetizzando con una formula infelice: la nostalgia di quello che è stato o avrebbe potuto essere. Benvenuti a Condale.” OndaRock